Does this Darkness have a name?

martedì 30 novembre 2010

You delete me.

Ora so cosa vuol dire. Ok?
Pensa di importare ad una persona quando non era vero.
Credere ad una persona e scoprire che ti ha mentito sempre.
Fingere un sorriso, con la mascella che duole e gli occhi pizzicanti.
Quanto il tuo petto rimbomba di vuoto.
So cosa vuol dire piangere per otto ore e mezza quasi ininterrottamente. Spero non capiti mai più.
So cosa significa sperare con tutta te stessa sempre. Donarti agli altri ricevendo meno di zero,
Ricevendo delusioni. Prendendo la tua vita e buttandola giù dal 12 piano.
So che significa restare attoniti, senza riuscire nemmeno ad avere la forza di alzare lo sguardo perchè ogni più piccola ed inutile particella di quel tuo essere che si chiama vita si sta sgretolando e spezzando sotto i tuoi occhi. 
So com'è volerti strappare il cuore dal petto e stringerlo, stringerlo finchè non soffoca.
So cos'è la delusione.
So cos'è il tradimento.
So cos'è l'amore.
So com'è morire.
Non sono viva. No, Dio se questo è essere vita allora voglio morire.
Voglio morire e basta.
Perchè di andare avanti così non se ne parla più.
Noth.

mercoledì 10 novembre 2010

Sangue che gocciola dal mio cuore al mio cervello.

Scusate se sono sparita dalla circolazione per un po', seriamente non è stata colpa mia, ma il computer ha deciso di abbandonarmi proprio nel momento del bisogno.
Aggiornamenti. Sto con Manuel. Di nascosto. Ci siamo visti parecchie volte, ho dato il mio primo bacio.
Fino a ieri pomeriggio ero felicissima.
Adesso Ho un frullatore al centro del petto. Perchè? perchè devo sentirmi sempre così male.
Non so. Ho la sensazione che dopo ieri che ci siamo visti lui sia strano. Mentre eravamo insieme andava tutto alla grande. Ho passato così due settimane... in cui ero felice. Cazzo mi sentivo così leggera mi pareva impossibile! Infatti la crisi è arrivata. Perchè sono così piena di dubbi? Perchè mi sembra così distante? Perchè lui mi dice di stare tranquilla e io non riesco ad ascoltarlo? Perchè sono così dannatamente ansiosa! Voglio smettere! Non voglio più essere così! Sto sempre solo male. Sto male ad essere me.
Al momento comunque non potrei nemmeno... immaginare di stare senza di lui. Davvero. Mi sono innamorata sul serio, lo amo diamine. Mi ha risollevato da solo da un baratro. Eppure ho le vertigini come se stessi per ricadere. Ho paura davvero. Sono terrorizzata. Oggi tutte le mie compagna chiedevano "come è andata con Manu?" e io rispondevo "bene" ma è tutta la mattina che vorrei soltanto avere qualcosa con cui farmi male per provare almeno a smettere di pensarci. Perchè? Mi domando solo questo? Perchè non posso o credere che vada tutto bene o almeno sapere che va tutto bene? Sono difettosa?
Inoltre c'è la questione Migliore Amica, a cui odio mentire. Odio non poterle dire che esco con lui, che mi fa felice e che sto male e non dirle perchè. Lo ODIO.
Poi c'è la questione Terapeuta dei Disturbi Alimentari.
Ieri mi ha dimesso. "Elisa non ha più bisogno di me signora, lei era in una fase di smarrimento, non ricadrà in nessun pensiero infondato sull'essere grassa dato che sa benissimo di essere normopeso. Vero Elisa?"
E in quel momento dissi di si. E un po' ci credevo pure. STRONZATE!
Mi sento male. Ora che sto di nuovo male dentro mi sento grassa, obesa, inguardabile. Sono ingrassata mi sa. Non voglio non voglio non voglio. Voglio potere guardarmi allo specchio e abbozzare un sorriso pensando "ehi, che bene che sto oggi" Perchè non posso? Perchè?
"Non è che qua qualcuno ha trovato il morosetto?"
"Bè, si"
"E allora ecco perchè dici di stare così bene. Ma metti caso che ti lasci, cosa farai? ricadrai in depressione un'altra volta? Mi ricadrai nella fase di pre anoressia?"
"Non so"
"Se lui ti molla per una più magra di te che pensi?"
"Che evidentemente sono grassa"
"Ma vedi che dai la colpa al tuo corpo? Dovresti pensare che è un... bastardo perchè ha guardato solo l'aspetto!"
E allora perchè non riesco a vederla così?
Dio, ho paura. Sto male. Mi viene da vomitare sangue. Sangue e dolore. Non lo so. Non so niente.

Ancora una volta, Noth.

martedì 19 ottobre 2010

DESPERATE DEAD.

Ieri ho seguito il consiglio di tutti i miei amici. Andando contro me stessa e la codardia con cui avevo deciso.
Ho fatto male.
Molto molto male.
Ho detto alla mia migliore amica, di cui vi ho parlato in un paio di blog precedenti, che mi piaceva Manuel [suo ex e migliore amico], lo ho fatto perchè tutti dicevano che non le avevo fatto capire che per me era importante. Avevo lasciato correre troppo la mia felicità E che lei era un egoista. Quella volta che lui mi ha detto che gli piacevo, ho chiesto a lei che fare, e dopo un interminabile giornata aveva detto che preferiva non ci stessi. Così ho fatto. Non chiedetemi perchè. Però ora che le ho detto quello che sento ho paura di perderla. Mi ha detto che non è arrabbiata. per me lo è, anche se nella buona notte ha detto "buona notte, ti voglio bene". Lo capisco dal fatto che non ha messo ne faccine ne punteggiatura allegra. Cosa che ti solito fa. E di solito... bè ci diciamo Ti adoro. Si perchè è quello che provo per lei. La adoro. Non so che farei senza di lei. E non potevo continuare a nasconderle quello che provavo. Non mi sembrava corretto. Ho messo insieme tutto il sacrosanto coraggio che avevo in corpo e glielo ho detto. Risposta? "ok..."
No cazzo.
Ho sbagliato di nuovo. E lui adesso deve vedersela con lei, dato che sono in classe assieme, perchè lei si è riarrabbiata anche con lui mi sa. Anche perchè questa mattina a me non rispondeva.
Sembra uno stupido sfogo da bambinetta inutile ed incapace, ma la verità è che voglio solo stare bene. E sapere che è la tua migliore amica a impedirtelo, e di conseguenza l'affetto che tu provi per lei, mi squarcia. Mi taglia. Non riesco a ricompormi. Spero vada tutto a posto, Dio fa che vada tutto a posto. Ti prego ti prego ti prego ti prego. Non voglio fare soffrire la mia migliore amica. Voglio solo che sia felice. E voglio esserlo anche io.
Voglio sorridere, cazzo. Voglio potere sorridere senza fingere di essere felice.
Sai cosa Best? Il punto è che pensavo saresti stata felice per me... e invece.

A voi ragazzi come va?

PS: Sono a casa con febbre vomito, e sto mangiando molto poco, forse così dimagrirò quel che basta per arrivare finalmente ad essere giusta con il peso. Spero proprio di si, anche perchè non ho intenzione di impegnarmi a dimagrire o che altro, ho ben altro per la testa e non voglio finire in stupidi tunnel dai quali non si esce più.

domenica 17 ottobre 2010

Note sul quadernetto delle cose da imparare...

... Essere coraggiosa.
Imparare a fottermene del giudizio degli altri. parlare, quando mi viene chiesto di dire qualcosa di importante. Non tenermi tutto dentro nella speranza di non ferire gli altri e ferire solo me stessa.
... Lasciare stare.
Arrendermi quando serve.
... Vincere.
Buttarmi in una partita nella quale nonostante sia la sfavorita, possa comunque alla fine risultare vincitrice.
... Smettere di piangere.
Voglio almeno provare a ridurre questa cosa. Non ce la farò mai, però devo provare a contenere quello che di schifoso c'è dentro di me.
... Lottare per quello che voglio.
Devo cominciare a farlo, altrimenti non farò mai altro che piangere. Inutilmente.
... Smettere di essere così masochista.
Ad esempio non visitare le sue foto. Non piangere quando ne vedi una di lui ed un altra.
... Volermi un po' di fottuto bene.
Ahah. Sarà da ridere. E' questo che ha detto la psicologa. "Devi imparare a volerti bene, perchè la tua immagine di te stessa è così negativa che potremmo dipingerci un cielo notturno. Ok?" Come faccio però se in questo periodo mi va tutto uno schifo?
... In ultima vorrei imparare a Essere me stessa. per una volta. una volta soltanto
Dio. Se ci sei.
Questa è una preghiera rivolta a te.
Che cosa stupida.
Però lo faccio.
Non ho null'altro.
Ti prego, voglio essere felice.

venerdì 15 ottobre 2010

Mi piace {Happy Premio}

Da Love to be Bones mi è stato passato il testimone di dire 10 cose che mi piacciono in questo momento.
Non sono brava a dire cosa mi piace. Più che altro a volte ho paura di dirlo. Quando inizio a dirlo quello che mi piace mi abbandona. Però... ci provo.

1) Mi piace Manuel. E' la prima cosa che mi viene in mente in questo periodo. Mi viene in mente che voglio il mio panda, che soffro, che tutti mi dicono che devo imparare a fottermene, che devo fare tante cose. Ma non sono capace.
2) Mi piace Scrivere. Scrivo sempre, ho scritto i miei bei 4 libri. Sto bene se invento storie che mi distraggano dalla mia. Scrivere mi fa sentire me. Mi fa sentire che so fare qualcosa.
3) Mi piace cantare. Adoro cantare. E quelle volte che mi faccio sentir emi arrivano frotte di complimenti. E' l'unico momento in cui mi sento felice. Di conseguenza mi piace anche fare canto.
4) Mi piace la musica. Io senza di lei non avrei una colonna sonora che si addica alle mie giornate.
5) Mi piace recitare. Mi piace da quando ho 7 anni. Cinema. Cinema. Cinema.
6) Mi piace sentirmi felice. Una cosa talmente rara nella mia vita che la custodisco come un tesoro. Mi piace mi piace mi piace. E mi manca.
7) Mi piace stare con i miei amici. I primi che mi vengono in mente sono: Alvise, Matteo, Marianna, Agnese, Giorgia, Manuel... Sempre loro.
8) Mi piace Sognare e pensare.
9) Mi piace l'inglese.
10) Mi piace sentirmi coraggiosa.

E a voi?

PS: E' da un ora e mezza che piango, se ho sbagliato a digitare qualcosa chiedo perdono.

giovedì 14 ottobre 2010

"Falling inside the black"

Ho bisogno di scrivere, ora, che non c'è nessuno a casa.
Mi sento male, male, male dentro. Ho un enorme voragine, uno strappo netto tra il cuore e i polmoni, che mi impedisce di capire chi sono. Sono talmente triste, talmente tanto che vorrei tacere per sempre, chiudermi la bocca. Ma non riesco proprio a esternare la mia tristezza immane con gli altri. Non riesco a piangere con le mie amiche. Non riesco a fare capire agli altri quanto ciò che è successo fosse importante per me.
Situazione, perchè capiate: A me piace Manuel. A lui piaccio io. Lui è l'ex della mia migliore amica, che ora sta con un altro. Lei non vuole che proviamo a stare assieme.
Non posso assolutamente ferire lei. Non voglio. E ha tutto il diritto di pensare che la sua migliore amica stia con il suo ex (che era è il suo migliore amico) sia squallido.
Se la è presa con lui.
Lui stava male.
cancellando completamente me stessa, come al solito, sono riuscita a fargli fare pace.
Ma con lui non è andata.
Non è andata.
Non è andata.
Non è andata.
Non è andata.
E adesso loro sono felici, perchè sono tornati come prima. BFF di nuovo.
Io però mi sento completamente soffocata.
Lei dice.
"Fate come volete"
Anche uno stupido di accorgerebbe che non dice sul serio, che ci sta male,e  io non ce la ho fatta.
"Sii stronza piuttosto, ma dimmi. Te lo ho chiesto io"
"Preferirei di no. Ma solo perchè mi hai obbligato a dirlo"
Ottimo.
Ho detto che per me è tutto ok. Che ne troverò un altro.
NON E' VERO CAZZO!
A me piaceva tanto. Gli piacevo. Non so come dio buono è possibile ma era così.
Sono così... Mi sento morire. Mi sento un buco enorme dentro. Mi sento le fiamme che mi divorano. Però, non so come, sorrido lo stesso. Eh già. Con tutti. Faccio battute, sembro quasi... stupida. Ma che cazzo sto facendo? Perchè? Perchè la mia faccia si tende in un sorriso quando io dentro sto morendo. E' così. Muoio.
Mi sono sacrificata per l'ennesima amicizia per l'ennesima volta. E non riesco a fare altrimenti. Il pensiero di tutti è: "ma fregatene di quello che dice lei. E' puro egoismo perchè lei è fidanzata e felice, e tu non puoi? Perchè non puoi? Fallo. le passerà. Non ha diritto."
Io quando lei aveva mollato M., che è il ragazzo che piace a me ora, perchè le piaceva E... Bè la ho aiutata, nonostante mi piacesse E. E le non lo sa.
Ora che ho bisogno io della felicità, lei mi dice di no.
Ancora non capisco perchè.
Voglio essere felice, lo desidero.
Oggi mi sono quasi fatta investire di proposito.
Ma no, devo essere felice, felice felice...
felice...
Che parola stupida!
Non sarò falice.
perchè non riesco a mettere in primo piano me stessa.
E così lui se ne andrà.
Si dimenticherà di me.
Ne troverà un altra.
Ma io no. Perchè io non sono mai così fortunata.
MI FACCIO SCHIFO. IL MONDO MI FA SCHIFO. LA MIA BONTA' MI FA SCHIFO.
Schifo, schifo, schifo.

lunedì 4 ottobre 2010

Release Me, please GOD!

"Ciao Eli, XXX mi ha scritto prima, mi ha chiesto se ti piaceva, ma non glielo ho detto."
"Ah, bè fantastico, probabilmente sono talmente sgamabile ormai che non mi parlerà nemmeno più"
"Mah, no, ti farà discretamente capire che è già occupato. Come se poi tu non lo sapessi già, vero Eli?"

Già. Certo che lo so. Lo so e non posso farci niente. Lo so e non posso fare a meno di sentire lo stomaco chiudersi, il respiro affievolirsi. E cazzo, non posso farci niente porca puttana! Mi sento una sfogata, mi sento la solita Elisa, e non riesco a trovare un modo per sentirmi non me! Vorrei così disperatamente scomparire! Diventare trasparente! Vorrei così tanto smetterla di sentirmi così, perchè non ce la faccio più, talmente stanca da non avere nemmeno la forza di piangere! Talmente.... Così.... ME. Ed io mi odio. Io non mi sopporto. perchè sono dentro questo corpo? Perchè devo sentirmi sempre così a disagio! Perchè devo guardare le altre e dire "questa è carina, questa p più carina di me, guarda che gambe magre che ha, ed anche un bel culo. Io sono inguardabile".
E Odio come mi sento. Odio Me. Odio questo non essere ciò che vorrei e non riuscire a cambiare. Odio questa mania di abbassare lo sguardo perchè non sono coraggiosa. Sono una CODARDA. Una dannata stupida inutile ragazzina che dice sempre che deve svegliarsi e alla fine non ce la fa mai.
"Forse Eli ti eri inconsciamente illusa che lui avrebbe mollato la Francesca per te"
Cazzo si.
Si mi ero illusa cazzo.
E ora come faccio?
Come spiego al mio cuore che è finita di nuovo?
Lo posso già sentire piangere in lontananza.
E ora che faccio, cazzo?

Eli


Ps: Grazie, Grazie Grazie Grazie... Grazie a tutte voi che commentate il mio blog. Non vi ringrazerò mai abbastanza. Il vostro sostegno è tanto. LOVE TO BE BONES, WERO, OLIVIA, EMPTY.

venerdì 1 ottobre 2010

Throw me away.

Pietrificata. Capita continuamente, di sentirmi congelata in un luogo, dove dovrei essere circondata dalle persone più importanti della mia vita. Io ce la metto tutta, mi metto in gioco, ma sembra quasi che il tempo per me scorra lentamente, come se fosse tutto al rallentatore, e io andassi troppo veloce e non riuscissi a starci dietro.
E' sbagliato aspettarsi qualcosa ogni tanto? Mi aspetto di ricevere un qualche apprezzamento. Mi aspetto che siano le persone a cui tengo a cercare me per prime. Mi aspetto che una volta tanto io possa piacere al ragazzo che mi piace. Mi aspetto un fottutissimo giorno in cui qualcuno riempirà finalmente, dopo cinque anni, qualcuno riempirà quel cazzo di vuoto che tu hai lasciato proprio al centro del mio petto quando te ne sei andato e ti sei portato via tutto il mio cuore. Come se, in un divorzio, ti fossi preso quella parte che, a tuo parere, ti spettava. Ma a che ti serve, bastardo, ora che il tuo cuore batte per qualcun altro? Tu, tu sei felice, io invece quanto tempo dovrò ancora aspettare per sentire di nuovo il cuore battere nello stesso modo? Mi pare quasi impossibile che possa succedere. Non ci credo più. Non sento niente battere nel petto. L'ossigeno mi attraversa la cassa toracica, quasi tossico. Vorrei quasi trasformarmi in un veleno. Tu lo berresti, ti convincerei. e poi inizierei a correderti dall'interno. Aspetto questo momento. Melodrammaticamente moriremo assieme. Ma che dico. Sono già morta. Sono già morta cinque anni fa.

lunedì 27 settembre 2010

E tu saresti la mia migliore amica?

No, scusami, ma non posso passare l'eternità a stare dietro a te, ai toui cambiamenti d'umore, alle tue palle, alla tua invidia nei miei confronti e alla tua gelosia. Ci sarà un perchè se le persone dopo un po' si stancano di te. Ma io sono buona. Davvero, non puoi dirmi che mi vuoi bene e il giorno dopo arrabbiarti con me per invidia. Non lo accetto. Non sono una pezza. Per quanto tu possa pensare che sono sfigata, che sono una povera depressa dimmerda quando tu, tu con i tuoi allenamenti bè hai ben altri problemi no? Ma fanculo. Una migliore amica dovrebbe farti stare bene, dovrebbe tenderti una mano nell'oscurità, invece tu mi ci CACCI GIU' A PUGNI!
Si
No
Vabè
Già
Queste risposte non mi fanno bene! Mi fanno solo sentire una stupida merda sulla cima di una montagna!
Sarebbe bello che, ogni tanto, invece di preoccuparti solamente per te, pensa a come sto io. Perchè sto male. Mi sento uno schifo!

Ragazze, vi prego aiutatemi, ho bisogno delle parole di qualcuno che capisce.
Due parole che significhino un abbraccio.


Noth.

lunedì 20 settembre 2010

20.09.10 {empty}

E' il primo titolo che metto con una data. Non so perchè, forse per fare entrare in testa a me stessa che ora è iniziata la scuola, che mi devo impegnare, che il tempo passa, passa, passa. E sono passati quasi 5 anni. 5 anni in cui io, inconsciamente, ho continuato a sperare. Sperare che le cose andassero un po' meglio. Che tu saresti tornato, e che io sarei tornata quella di sempre. Mi ricordo, anzi mi rendo conto, solo ora di come io sia cambiata da quei giorni. Sono cambiata perchè da quel momento ha cominciato a crescere una nube dentro di me, che mi inghiotte e mi annienta sempre di più. Mi sta circondando, tanto che non so nemmeno più chi sono, non so nemmeno se tutto questo ha un qualche senso. La mia personalità di un tempo è annebbiata e confusa. Chi sono io?
Voglio inoltre dedicare un pezzo di questo post alla mia cara Empty.
Ho letto il blog di quel tizio, lo sputa sentenze... Bè, credo che una persona non si possa abbassare al punto da giudicare il modo di pensare, o semplicemente la vita degli altri. D'altr aparte se te hai creato un blog è proprio per evitare le critiche, o i giudizi altrui, no? Per sfogarti, perchè in quella merda che dici di vivere ogni giorno, hai bisogno di uno spiraglio luminoso. Un posto dove la gente ti capisca, dove non sei constretta a spiegare in maniera razionale ciò che succede. Senza contare che ammetti più volte di sbagliare, di essere entrata in un tunnel e di volerne uscire aggrappandoti con le unghio ai lati di quel buco scivoloso. Ed io sono con te. Perchè conosco la patologia, perchè la mia migliore amica ne è quasi uscita e continua a fare il tifo per lei, perchè SO che ce la può fare. E ce la puoi fare anche tu.

Io invece, se uscirò mai dalla mia dannata testa bacata che non riesce a pensare in modo razionale, non lo so.

Baci.

venerdì 17 settembre 2010

Rovino tutti ciò che tocco!


Stupida. Stupida! Cazzo mi odio! Se sta male è colpa mia!

Gli ho detto che non piace. O meglio, lo ha saputo. E adesso sta male, per colpa mia, non sorrideva da tempo, e adesso gli ho tolto di nuovo la felicità. Mi dispiace!
Mi dispiace credimi! Non posso farci niente!
Mi odio mi odio!
Scusa!
Vaffanculo a te Eli.

New Program.

Sono andata da una dottoressa che aiuta a risolvere i problemi dati da disturbi alimentari.
Mi piace. E' gentile. E' simpatica. E' ragionevole. Non capisce, ma è ragionevole. E mi vuole rivedere, controllare, ogni 10 giorni.
"Come ti chiami?"
"Elisa"
"Posso chiederti quanti anni hai?"
"16, signora"
"Dammi del tu, sono Laura."
"Va-va bene."
"Qual'è il tuo problema, Elisa"
Parte subito con la gentilezza, la confidenza, come se non sapessi il gioco di queste persone. Però, mi piace che lo faccia. Quasi non avesse pregiudizi.
"Il peso, credo"
"Credi?"
"Si, intendo. Credo di essere sovrappeso. Non... riesco a piacermi. Non mi piaccio affatto, anzi. E mangio, mangio perchè sono triste, depressa, arrabbiata, stressata, ansiosa..."
"Capito. Posso vedere quanto sei alta?"
"Bè, si figuri" Mi alzo in piedi, vado su una piattaforma e mi misura.
"1.72m. Bene."
"Ok"
Faccio per sedermi.
"Devo pesarti, Elisa. Posso?"
"Va bene" Rispondo, credendo che mi avrebbe detto di togliere i vestiti, avrò avuto circa un chilo di vestiti addosso.
"Sali sulla bilancia"
Scandalizzata, non sono sicura di voler salire. Come va a valutare i progessi se magari la prossima volta non avrò la cintura, che pesa parecchio?
"Sali, sù" sorride.
Salgo, lei gira la bilancia. Non la so leggere quella medica.
"Bene, 68 e 8"
Sento un tuffo al cuore. Così tanto? Pesavo 65 l'altro giorno...
Che mi è successo? Cavolo.
"Elisa, ti pesi spesso?"
"Si, tutte le mattine"
Fa per aprire bocca
"So che è sbagliato, stia tranquilla, ma mi gratifica"
"Ok. Non farlo più, va bene? Sei disposta a farlo?"
Ci penso un po'. Si.
"Si"

La visita continua, ma il risultato è un programma alimentare che dovrebbe far perdere 1 kilo a settimana. Spero funzioni. A voi come va?

sabato 21 agosto 2010

Paura già la mattina.

La nottata di ieri sembrava così promettente, così tranquilla. Ero solo scappata in spiaggia un paio di volte quando vedevo che a nessuno interessava invitarmi a ballare, ma è finita lì. Sta di fatto che ieri mia madre guidava, per arrivare a Jesolo, ad un certo punto su una rotonda non aveva messo la freccia per cambiare di corsia perchè stava appena svoltando ed un tizio le è passato avanti a dastra perchè lei non aveva la freccia. Da questo la mattina è saltato fuori, alle 7 e 15, che mi sono svegliata perchè mio padre stava urlando dietro a mia madre che piangeva. Lei diceva che lui non aveva fiducia in lei, che non aveva mai ragione per lui e che quello perfetto in famiglia è sempre stato lui. Lui diceva che le aveva solamente detto cosa sarebbe stato meglio fare in quel caso, che non riusciva più a parlare con lei perchè doveva sempre avere ragione lei in ogni caso e non accettava le ragioni degli altri. Mio padre è permaloso e se la è presa. Ha cominciato a salire le scale, dicendo "Ma vaffanculo, cazzo, non è possibile parlare, non riesco più a parlare con una xcome te. Vaffanculo và. " e così ha sbattuto la porta ed è andato a lavorare lasciando mia madre nel soggiorno che piangeva e la sentivo lamentarsi dalla mia camera. Ero abbastanza sicura che anche mia sorella minore avesse sentito. Fortunatamente sembra che quella più piccola stesse dormendo.
Io dico, come si può essere così ottusi? Prendersela per questo genere di cavolate. Come se non si sapesse che le figlie, anche una bambina di 10 anni avrebbe potuto sentire! E mia madre, che se la prende per un consiglio! Dio mamma, non sei perfetta, non hai sempre ragione, sbagli anche tu! Svegliati! E poi è inutile che fai la vittima, perchè non è vero che non fai mai nulla di quello che vuoi! Una volta a settimana vai al cinema con la tua migliore amica e spendiamo 2000 euro all'anno per mandarti al tuo stupido corso con master di counseling! Perchè smettila, davvero! Mi dai sui nervi. E te papà, metti da parte l'orgoglio, sii adulto una volta tanto! 
Sapete benissimo che se vi separerete io non starò con nessuno dei due, e non parlerò con nessuno dei due mai più Ve lo ho detto, lo sapete. E io le promesse le mantengo. Quindi, vi dico una cos aio. Andatevene a fanculo voi. E finitela. Stupidi ottusi idioti e irresponsabili! Che rabbia. Ho passato la giornata passando da una casa all'altra perchè non volevo tornare a casa. Non volevo vedervi. Mi fate ribrezzo quando vi comportate così.
Mia madre mi manda un messaggio.
Sei preoccupata?
E io.
Ovvio. Avete sistemato?
Lei:
Sistemeremo con calma.

Non ti credo mamma. Dovete solo piantarla di credervi ancora adolescenti.

Ragazze, io parto per due settimane di vacanza. Croazia e Bibione. Mi mancherete.
Ovviamente non muoio dalla volgia di farmi vedere in costume, per niente, magari eviterò di mettermelo.
Baci a tutti.
Empty, sii forte. Abbraccio.

martedì 17 agosto 2010

Non devo nulla, a nessuno.

"Devi Imparare!" "Gli altri lo fanno!" "Eccola che si incazza!" "Fammi un piacere!" "Tu devi" "Tu devi..."

Io non devo niente! Sia chiaro!
Io ho un libero arbitrio, io decido cosa cavolo voglio fare. IO, IO e nessun altro. Cavolo, sarò anche azzerata, magari di me non gliene frega a nessuno, ma ho ancora un briciolo di amor proprio. E voglio crederci ancora. Perchè io devo fare sempre tutto come fosse dovuto!
La mia famiglia, una famiglia alla quale voglio bene, una famiglia che comunque solitamente c è per me. Una famiglia che però in me non crede. Gli amici dicono
"Cavolo, sei davvero bravissima a cantare."
"Eli, dio, mi è venuta la pelle d oca mentre cantavi a cappella"
"Hai un talento, davvero, devi assolutamente sfruttarlo."

Parental Reaction to my voice.
"Mmm, si sei mediocre. Ma gli altri sono più bravi. Sei.. brava."
Dire che sei brava da parte di un genitore è quasi dovuto. Grazie, grazie davvero. Questo sì che signivica qualcosa per me. Grazie mille.

Sono brava a disegnare?
"Si ma fai solo disegni irreali, non hanno senso.. però brava."
Sono brava a scrivere?
"Si, ma hai un modo di scrivere così fantastico, insomma, non sembra che lo abbia scritto tu. Però... brava"
Patetico.

Finirò di scrivere questa riflessione domani, i miei continuano a sbirciare il computer. Credono che sia una criminale-haker?
No, probabilmente non sarei davvero brava a fare neanche quello.

venerdì 13 agosto 2010

Un'attenzione inaspettata

Ieri sera è andata peggio di quanto pensassi. Sono arrivata lì carica di aspettative per una serata divertente. Mi sentivo malissimo nella canottiera attillata che avevo addosso. Non avevo trovato alcun abbigliamento largo, ma la sentivo come se mi stesse strozzando. Non potevo nemmeno pensare a come gli altri mi stessero vedendo. Incrociai più volte le braccia sul petto nel tentativo di nasconderti. Era evidente che il fatto che fossi lì non interessava a nessuno dei ragazzi. Andiamo, non stavano affatto aspettando me, nè gli importava. Mi sedetti accanto ad una mia amica. Stetti là, come se non ci fossi, tentai di partecipare alle conversazioni. Più ci provo più mi sembra sbagliato. Tutto quello che dico o faccio.  Poi arrivò la mia migliore amica. Si abbracciò ad un mio amico e rimasero cpsì tutto il tempo. Ad unc erto punto ci alzammo dalla piazza, dove stava suonando un gruppo, e ci avviammo verso il campetto da calcio a circa 100 m da lì. Nessun ragazzo del gruppo ci seguì, se non il mio amico, che venuva solamente perchè la mia migliore amica andava via e non aveva alcuna intenzione di mollarla. In un certo momento mi sono spostata in mezzo alla strada, e per qualche secondo ho sperato che passasse una macchina e che facesse in fretta. Poi mi sono rispostata di lato, arrivando alla panchina vicino al campetto, dove eravamo diretti. Mi sono seduta e da quel momento mi sono spenta per un paio di minuti. Mi sentivo uno schifo, e non so nemmeno io perchè. So solo che è arrivato l'attacco di depressione che mi ha spento di colpo. Devo essermi persa un pezzo di qualcosa, perchè poi parlavano di... nemmeno mi ricordo, so solo che non capivo. Da lì la serata è andata semper peggio. Siamo tornati nella piazza ma non era cambiato molto. A nessuno interessava la mia presenza. Dovrei esserci abituata dite, ma... non posso fare l'abitudine al sentirmi invisibile. Per quanto assurdo spero sempre che qualcuno se ne accorga. Che veda la mia sofferenza. E ieri, verso le 23, è successo.
Ero raggomitolata schiena su schiena con la mia migliore amica, mi sentivo una bambina capricciosa. Ero il bastian contrario rispetto agli altri. Di colpo qualcuno mi da un buffetto sul braccio, alzo lo sguardo ed è un mio amico, che mi sta fissando, e mi chiede
"Stai bene? C'è qualcosa che non va?"
Lo guardo, non mi aspettavo che tra tutti proprio lui avrebbe notato che c'era qualcosa che non va.
"No, niente, niente" rispondo, cercando di sorridere.
"Sembri così assorta..." mormora, cercando di non essere indiscreto.
Allora sussurro qualcosa, che non credo sia riuscito a sentire.
"Io sono sempre assorta, purtroppo."

Insomma era così difficile capire che questa lieve attenzione era tutto ciò di cui avevo bisogno? Stavo così male... e non lo ha visto nessuno. Non capisco. Solo il fatto che lui mi stesse controllando mi ha fatto sentire... meglio.
Spero che pian piano qualcuno mi faccia uscire da tutto questo senso di inadeguatezza.
E a voi? Capita mai?

Nevermind

giovedì 12 agosto 2010

Sono orgogliosa di te

Ebbene, forse la mia Ivy ne sta uscendo. Forse ce la può fare! Sono orgogliosa di te, piccola. Lo ero anche prima, certo, ma ora hai deciso... di fare qualcosa che per te è più difficile. Stai cercando di entrare nella strada giusta. Ed è così gratificante sentirti parlare così. Se mi stavi prendendo in giro quando me lo hai detto... bè spero di no. Non è il mio genere di post, ma ho bisogno di dire che sono felice per te. Spero con tutta me stessa che adesso tu possa essere felice. Ti voglio bene, best.
Nevermind.

mercoledì 11 agosto 2010

Perchè è tutto così dannatamente sbagliato?

Si parla tanto d'amore. Si parla tanto di felicità. Si parla tanto del non avere paura. Si parla tanto di ciò in cui si crede. Si parla della sofferenza. Invece.
Amore: un sentimento doloroso, paragonabile ad una malattia corrosiva che parte dell'interno, per poi arrivare a cuore e polmoni ed impedirti di stare bene. L'unica medicina è il contraccambio. Lo stesso vale per l'affetto. purtroppo è troppo facile non essere contraccambiati. In caso di lunga esposizione alla malattia dell'amore, si muore. Dentro. Si muore.
Felicità: la grande condanna dell'uomo che passa la vita a ricercarla senza trovarla mai. Chi la ha inventata? Chi ha inventato questo mostro che noi uomini ci ostiniamo a non lasciare andare. Come se non sapessimo che non c'è. la assaporiamo in momenti effimenri, ma è solo un assaggio. E come la droga non basta mai, bisogna averla in quantità sempre maggiori, ma no si arriva mai a conquistarla.
Non ho paura: l'affermazione dei codardi. Dei vili. La paura è la nostra ombra, si nasconde dentro di noi e viene fuori nel momento meno opportuno. Ma non è vero che non ce la si ha. Si ha, a volte si riesce a nasconderla, a volte no, e si sta male. Male. Male da impazzire. terrorizzati da un insetto, dall'altezza, dalla solitudine o da sè stessi.
Io credo: troppo facile non essere coerenti. Troppo comodo dire di credere in se stessi, in Dio, in un amico, in un ideale, quando poi no è così  e sono solo parole. In merito ho da dire una cosa. Ho sempre creduto che i ragazzi in fondo in fondo non guardassero solo l'aspetto fisico, ma anche la cultura di una persona, il carattere, le movenze, tutto ciò che rende una persona tale. Ma sbagliavo amaramente. Potrei parlare delle cose più interessanti del mondo e nessuno se ne accorgerebbe.
Sofferenza: vorrei tanto che finisse. O forse no. Perchè alla fine mi fa compagnia questa sorta di consapevolezza. Ormai la maniera in cui la sento mozzarmi il respiro, in cui sento la testa leggera e vuota quanto il petto, arriva quasi gradita. Perchè so chi sono, so come sono, so come mi sento. So che il mondo non sarà mai il posto adatto per una persona come me. Sono consapevole della mia... erroneità, qui. Sò che non sarò mai felice.
E' così anche per voi?

Nevermind

martedì 10 agosto 2010

Due post in un giorno?

"I'll never forget those eyes, that beautiful smile, I still remember the way you said goodbye, no matter how hard I try, I can't forget that"

Come avrete notato in cima al blog ho aggiunto una barra YouTube. Ebbene se fate play partirà una canzone, una bellissima canzone dei Broken Iris Music intitolata Beautiful Girl. Il testo è uno dei più poetici e profondi che abbia mai sentito. Per chi non conoscesse l'inglese il pezzo tratto dal testo della canzone che sta in alto a questo post significa


"Non dimenticherò mai quegli occhi, quel bellissimo sorriso. Ancora ricordo il modo in cui mi dicesti addio, non importa quanto io ci provi, non potrò mai dimenticare tutto questo."

Questa canzone mi stende. E' così profonda da non sembrare naturale. So quanto può risultare difficile dimenticare. Come se alcuni ricordi avessero gli artigli e per quanto tentassimo di strapparli da noi stessi non facessimo altro che graffiarci ancora di più. Feriscono, lacerano, e non hanno intenzione di lasciarci.

Vorrei riuacire a guardare oltre le montagne altissime che mi impediscono di vedere la meraviglia. A scalarle di metterò tanto, ma spero che valga la pena alla fine.

Inaspettato, come la pioggia.

Una statua di sabbia. Ecco come mi sento. Con una maschera sul volto, e nessuno sembra accorgersi della mia fragilità. Credono che sia forte, non so come. Se una persona sensibile mi sfilasse quella stramaledetta maschera probabilmente la sabbia si incrinerebbe e la statua crollerebbe al suolo come se l'avesse colpita una sferzata di vento. Non sarebbe rifacibile, e che senso avrebbe recuperare qualche granello? Non tornerei mai in piedi.
Tutti abbracciati, ecco anche lì, percepisco la loro felicità, e sono sinceramente felice per i miei amici, ma... Perchè allora sento solo una grande voragine che si allarga quando sono sola, dietro al gruppo, in fondo alla fila, senza che nessuno si accorga della mia espressione quasi attonita. Un'espressione... morta. Dopo qualche ora fingere mi riesce anche fin troppo male. E probabilmente sono gelosa. Perchè loro possono, si sentono amate e felici. Invece probabilmente io non vado abbastanza bene per essere abbracciata da un mio amico. Non sono abbastanza. Sono solo una superflua aggiunta al gruppo. Inizio a crederci.

Ieri un mio amico mi ha confessato di essere gay. E' vero, non me lo sarei mai aspettato. Ma sono contenta che si sia confidato con me, davvero tanto, e non mi da affatto fastidio sapere che è omosessuale. Anche se lui dice che dovrei esserne infastidita, ma non sono proprio il tipo. Se voglio bene ad una persona non è di certo il cambiamento di sponda a fare cambiare tutto questo. Anzi, a dirla tutta, sto bene anche sè è così. Sto benissimo. E mi ha fatto sentire apprezzata che me lo abbia detto. Non è facile parlarne, lo ho visto. Ma si è fidato. Di me. Finalmente.
Nell'intonaco della mia infelicità si è grattato via un lieve strato, arrivando quasi a mostrare, per tutta ieri, quella che ero un tempo.
Com'ero un tempo? Felice? Senza pensieri? No mi ricordo.
Grazie a tutte voi che mi seguite, vi mando un bacio. Anche il fatto che mi seguiate per me è fonte di orgoglio, lieve, verso me stessa. Grazie.

sabato 7 agosto 2010

Standing Ovation

Ok, io devo smetterla di fidarmi delle persone. Ma, nel senso che devo proprio farla finita.
Gli dai la tua fiducia e loro la prendono in mano, e la osservano, come fosse un fazzoletto di seta. Ci giocano, lo mettono in testa, lo sventolano, spesso ci si soffiano il naso. Ti fanno credere che lo trovano carino quando invece non gli interessa proprio niente di te e quel fazzoletto. Ad un certo punto, per caso, gli scivolerà e lo pesteranno sotto i piedi. Con violenza. Con rabbia. Con divertimento. E della tua espressione attonita e ferita non gli potrà fregare un accidente. Così verranno da te e diranno "Stavo scherzando" ma a quel punto sarà troppo tardi per smontare ciò che è stato fatto, ed io, il mio prossimo fazzoletto di seta, a te non lo ridarò più.
Sono stata ferita abbastanza. Sono stata usata abbastanza. non sono un giocattolo che si rompe e si aggiunsta. Ogno volta che vengo rotto perdo un pezzo. Alla fine non riuscirò nemmeno più a rimontarmi e dovrò trascinarmi colo con il busto tra la melma della mia vita. Sono stanca, perchè giocate con me? Non ho davvero senso per voi? Vi prego finitela, perchè non ce la faccio più.

venerdì 6 agosto 2010

Decisions, decisions, decisions..

Ebbene ho deciso una cosa.
Se sto qui a piangere sul mio stramaledetto corpo questa cosa non va.
Ho deciso di parlare con mia madre, di chiederle di portarmi da una dietologa e di arrivare ai 60 kg.
Una cos anon capisco. Conosco ragazze che pesano come me,  ma sono più basse, eppure sono più magre!
Come mai?
E' la mia testa che mi visualizza più grassa?
Sono loro che mentono sul peso?
Che cavolo devo pensare?
Dai 65 di adesso voglio i 60. Voglio essere apprezzata, e non considerata uno schifo.
Ho visto come si reagisce a chi è grasso, con aria disgustata si distoglie lo sguardo.
non voglio che sia così!
Ce la farò.

Remember Me.

"Vuoi sapere come mi sento?  Mi sento di merda [...] Potrei scoppiare a piangere da un momento all'altro. Mi sento uno schifo e non posso fare altro che sentirmi così." (Naomi, Skins)

"Il tuo mondo sta andando a puttane oramai, puoi reagire ma forse non è ciò che vuoi. Preferisci esser vittima, non guarirai. Non mollare è un consiglio o ti ridurrai fumo e cenere." (Finley, Fumo e Cenere)

E' un periodo al quale assocerei il colore grigio. Un periodo incolore, che passa da sfumature più intense a un grigio praticamente trasparente su di un foglio di carta. Come una pennellata d'acquarello con tanta acqua. Molto diluito.
Io sono sbiadita. Io mi sento un informe macchia caduta per sbaglio su un bel disegno. Una macchia, niente di più. E vorrei disperatamente mutare quanto meno in un'ombra del disegno, vorrei mutare in un tratto voluto, in qualcosa che possa abbellire il disegno invece che rovinarlo. Il problema è che ormai mi sono asciugata sul foglio. Mi sono asciugata su questo dannato pezzo di carta macera, ed è troppo tardi per cambiare forma. E tutto quello che la gente pensa quando vede me, la rovina di quel bel disegno non cambierà. Il disgusto delle loro facce, la pena... non canbierà. Mi posso solo illudere che sia così. Ma chi vorrebbe me?
Non riesco neanche a reagire!
Inutile, sono inutile!
Mi sto scavando un baratro. Sto scomparendo, e non c'è nessuno che sia disposto a tirarmi fuori!
Sto disperatamente gridando aiuto, ma nessuno sembra sentirmi. E' tutto chiuso dentro me.
Ho il terrore che questa depressione nervosa stia peggiorando.
Qui non è ho mai parlato, ed in realtà pochissime altre persone lo sanno.
Troppi pensieri negativi? La mia mente ha uno scudo. Semplicemente si spegne. Non riesco a smettere di pensare io? Ci pensa lei a fermare i miei pensieri.
Vita? Ho paura della vita.

Nevermind

giovedì 5 agosto 2010

Una lettera a una sconosciuta

Empty,
non conosco il tuo nome, quindi hp deciso di usare il tuo pseudonimo di internet.
Ho scoperto il tuo blog grazie ad un'amica. Un amica che ha problemi di anoressia e di peso come te.
Ho letto molti tuoi post, e immagino che concorderai con me con l'azzardo di dire che hai dei problemi.
Non intendo mentali, credo che al momento non siamo ancora arrivati a tanto, ma che hai problemi nella tua vita.
Passo ogni giorno a vedere se hai scritto qualcosa di nuovo, sperando, magari un giorno, di vedere che stai reagendo a tutto questo.
Non sono qui di certo per farti la predica, anzi, piuttosto per starti vicina (per quanto internet lo possa permettere).
Se leggerai il posto più in basso che comincia per "cara Ivy" capirai che non sono certo il genere di persona che disprezza questo genere di pensiero.
Io per prima non accetto me stessa, io per prima sono piena di problemi, ma credo di riuscire sempre a mettere una buona parola per aiutare gli altri. E' un mio pregio, questo so riconoscerlo, nonostante mi sia difficile.
Sai, credo che la tua esistenza sia difficile, e scommetto di non potere nemmeno imamginare l'agonia che vivi ogni singolo giorno. Ma sono qui per dirti che, sei hai bisogno di una spalla, di una mano amica, di una parola di conforto, di sfogarti, io ci sono. Non ti conosco è vero, e non faccio questo per pietà. Non sono in vena di pietà, credimi.
Voglio solo tenderti una mano nel baratro, e magari tirarti un po' verso il mio, come se fossero due voragini vicine ma, l'una appesa alla mano dell'altra ci teniamo vicine alla superficie.
In ogni caso...
Coraggio, empty, sono sicura che spunterà il sole.
Nevermind.
Credo sia giunto il momento di parlare un po' di me, di come sono fatta.
Probabilmente metà delle cose che scrivo nessuno dei miei amici, e dico nessuno, le immaginerebbe mai.
1° fatto:
Sono una persona estremamente Egocentrica.
Non nel senso che faccio di tutto per essere al centro dell'attenzione, figuriamoci, la mia timidezza me lo impedirebbe anche se non volessi. Nel senso che stare al centro delle attenzioni mi piace. Mi piace perchè è l'unica maniera che esiste per fare capire ad una persona che la stimi, che la apprezzi, che per te è importante. Quindi, quelle poche volte che mi trovo a stare al centro dell'attenzione di qualcuno, mi fa piacere.
2° fatto:
Sono una persona estremamente Sensibile a tutto ciò che mi sta attorno. Magari voi potete compiere un gesto senza pensarci, rispondere male ad un qualcosa che ho detto, ignorarmi, andare via, allontanarvi da me, senza pensarci troppo, magari istintivamente, magari involontariamente, ma io vedo tutto. Io immagazzino e penso. Io non lascio nulla al caso.
3° fatto:
Non è vero che sono Introversa. Non è vero come dite voi che io ho un carattere differente. Perchè differente in questa società significa sbagliato. Ho un carattere riflessivo ed osservatore, ho un carattere irrequieto e lunatico. Il fatto che non salti addosso al primo essere di sesso maschile che vedo passare non fa di me una diversa. Fa di me una che aspetta quello che gli interessa davvero. Ops, scusate, magari per voi questo non è normale.

mercoledì 4 agosto 2010

Just Hold Me.

Giornatone a Gardaland con Orsi.
Ovviamente ha un nome, ma internet è teatro di diffamazione, quindi ho deciso di non pubblicarlo.
E' una ragazza sorridente. Stare con lei mi fa stare bene, mi occupa a tal punto da non avere troppo tempo per pensare.
Purtroppo però quando sono a casa da sola è troppo difficile frenare il mio cervello e ho bisogno di scrivere.
Voglio costruirmi dei bei ricordi con le persone a cui voglio bene. Voglio dare a me stessa una ragione di credere che siano più di quelli brutti. Sembro molto positiva ora, eh? E' solo il post-compagnia. Il post divertimento. Il post testa vuota da pensieri tristi ed inutili. Poi torneranno, e dovrò stare attenta ad accoglierli con calma.
Ho dei seri problemi ad accettarmi così come sono. Nel senso che non riesco, per quanto mi sforzi, a considerare di avere un bel fisico. Non è così. Perchè le persone mentono. Lo so che non è così. Non mi fanno sentire meglio mettendomi in dubbio. So di non avere una personalità trascinante, so di non essere coraggiosa, di avere carisma, di fare rider, ma vi pare un buon motivo per abbandonarmi?
A volte penso che per essere accettata basterebbe avere un corpo da favola, ma non cel ho.
Cosa posso fare?
Basta basta basta,
Non roviniamo anche questa bella giornata.

lunedì 2 agosto 2010

This is My Dicember

Mi sento intrappolata in una di quelle palle di vetro dove dentro, se scosse, cade la neve. Mi sento come a dicembre. Mi sento del paese dei balocchi. Io sono soltanto un balocco. Io, che sento che questo è tutto finto e vorrei uscirne, non ne ho la forza. Continuo a ripetere gli stessi movimenti all'infinito, come un piccolo giocattolo meccanico. Sorridi-annuisci-sorridi-abbraccia-cammina-guardalontano-sorridiancora. Continuo a sorridere, e a volte mi chiedo perchè lo faccio. Tutto questo.... tutto quello che sto facendo che senso ha se dentro di me sento sempre un incolmabile vuoto.
Forse ci sono persone che hanno la tragedia nel sangue. Forse non va che io non riesca a trovare il mio fottutissimo posto nel mondo. Perchè, perchè ho sempre la sensazione - la paura - che tutti mentano? Perchè mi sento così dannatamente fragile. FRAGILE. Io non voglio essere  fragile. Voglio essere forte, voglio bruciare ovunque passo, voglio essere così forte che le persone non potranno fae a meno di stare con me. Sarei come un profumo attraente. Sarei finalmente qualcosa di più di una massa seria e distrubata a forma di donna. E provo a parlare con le persone, ma non riesco a mai a dire ciò che penso veramente. Avrei più di ogni altra cosa bisogno di un amica che sappia ascoltarmi senza pregiudizi, che mi ascolti nonstante le terribili cose che potrei dire. Si sono triste. Si, mi manca la felicità. Si non ce la faccio più a fingere. Si vorrei solo che tu mi abbracciassi. Vorrei provare, per una volta, a dire quello che penso, ma sento ogni volta un nodo dentro alla gola, che grida "se gli dici a cosa stai pensando, tutte quelle cose negative, tutto ciò che ti passa per la testa, la paura, l'immobilità, il catastrofismo, lei ti lascerà qui, spaventata e scapperà via da te perchè non può sopportare il modo in cui potresti colpirla. Con la tua realtà. Vuoi che nessuno ti si avvicini più?"
E un'amica che mi ascolterebbe forse la ho trovata. E' una ragazza gentile, che sarebbe in grado di ascoltarmi. Ha una personalità forte, e a volte sono quasi sul punto di dirle tutto, ma poi ho paura. Ho paura di sembrare fuori luogo. Ho così dannatamente paura.
Sento freddo, ho bisogno dell'abbraccio di qualcosa di caldo, come il coraggio.
Non è una malattia, questa, è solo un modo di pensare disprezzato.
Io ad esempio vedo tutto ciò che accade, e lo trasformo in un libro. A volta fa paura. Mia madre e mia sorella dicono che devo stare zitta, quando provo a parlargliene.
Immaginatevi due amici che stanno assieme, che litigano.
"Lui cerca disperatamente di farla ragionare, la la ragione della giovane donna non sembra volgere dalla parte del ragazzo. E' tutta confusione, tutto inutile."

domenica 1 agosto 2010

Stop it!

Bè ciò. Bella giornata ovvio. Ma certo che non posso uscire con una compagnia senza che l'altra si incavoli. Certo, perchè non sei uscita anche con noi? Perchè non mi hai mai scritto? Perchè prechè perchè.... Come se loro si fossero mai fatti vivi. Ma perchè addossare la colpa a sè stessi quando c'è la Nevermind? Ma perfavore. Lasciamola da sola a sentirsi in colpa per una cosa che non ha fatto. Cavolo, sono uscita con il grest, CON IL GREST! E' una compagnia alla quale io appartengo, alla quale voi non appartenete, quindi se mi invitano vado con loro! Cosa c'è di sbagliato in tutto questo? Ditemi adesso! Ma certo, roviniamo ancora di più la vita mandata a puttane di questa ragazza. Buttiamo nel cesso la nostra amicizia perchè non posso uscire e sono stanca di scrivere. Ovvio che ci tengo a voi cazzo. Datevi una svegliata. perchè non siete al centro del mondo, e io non posso passare la mia vita a cercare di riparare alle vostre arrabbiature. Sono stanca, sono stanca, sono distrutta e ogni giorno è sempre peggio. Lasciatemi stare.

sabato 31 luglio 2010

Escape the Fate

"Brividi di freddo, brividi di nostalgia, brividi di paura,brividi che non si riescono a controllare, che prendono il controllo del tuo corpo e ti lasciano in balia del loro tremolio indistinto e fosco."

Nella mia vita tutto fugge via. Continuo a essere cosapevole di non avere sicurezze, e di necessitare di qualcuno che invece sia sempre un pieditstallo immobile. Ma non c'è. Dovunque vada mi sento indesiderata, una sorta di terzo incomodo. Mi sento come se ci fossi perchè devo, come se nessuno mi volesse realmente. Una sorta di accompagnatore solitario che manca realmente di una personabilità appetibile per un gruppo di altre persone. Come se fossimo in una strada, io e i miei amici. Come se io fossi trasparente e mi si vedesse attraverso. E' così difficile notare che mi sento scomparire per come non gliene frega nulla a nessuno di come sto? Ascolto sempre le altre persone, sono felice quando si confidano con me, perchè così so di potere essere utile, e forse perchè così se mi raccontano qualcosa vuol dire che vado più di quella trasparenza a cui sento sempre di appartenere. Però a volte ho bisogno di qualcuno che mi ascolti io, perchè ho una risacca al mio interno, un peso che diventa sempre più greve e che mi si poggia tra i polmoni ed il cuore, minacciando di farmi soffocare in un qualsiasi momento. Ed è così radicato in me che a volte sembra che abbia fatto le radici nel mio cuore irrimediabilmente. LA mia vita è una melodia di piano e crescendo, un momento sembra tutto tranquillo, quello dopo mi sembra che il mondo sia diventato imrpovvisamente piccolo, troppo stretto, e io troppo lontana, troppo... troppo. E devo andare via. E nessuno può dire di capirmi se non lo prova. Nessuno sa com'è. Nessuno. E se io ho deciso di non dire a nessuno di questo blog un motivo ci sarà. Mi prendereste solo per una sfigata depressa. Ma ho dei problemi, e parlarne con voi... non credo che vi interessi dopo tutto.
Dove è finita la Eli che ero una volta?
Non ero sempre così.
Ero felice.
Ero diversa?
Dove sono andata a finire?

venerdì 30 luglio 2010

Storia di un'amicizia.

Cara Ivy,
ti conosco da quanto eravamo piccine. Due amichette inseparabili, io che volevo picchiare le altre bambine dell'asilo e tu che mi trattenevi come se fossi già troppo grande e matura per una ragazzina infantile come me. Sono passati 13 anni da quando ci conosciamo, un periodo lungo e tortuoso. Ti ho vista crescere, ti ho vista sparire, sparire e cambiare. Poi miracolosamente sei tornata nella mia vita, con il tuo sorriso e quel tuo modo di fare e quella sicurezza che mi ha sempre fatto sentire inferiore a te. Inferiore a tutto quello che tu eri più brava di me a fare. Però ti volevo bene, te ne volevo tanto, talmente tanto che non mi importava se eravamo così diverse. Le elementari sono passate in un soffio, ed eravamo talmente unite che i nostri genitori dovevano venirci a tirare via l'una dalla stanza dell'altra. Tanto che i miei continuavano a dire, quando chiedevo di venire a casa tua "ma sempre da lei? non hai altri amici?". Certo che li avevo. Ma nessuno era come te. Che nonostante la tua bravura, nonostante tutti ti volessero, nonostante la tua incredibile sicurezza non mi facevi mai sentire di troppo. A casa tua c'era sempre spazio per me. C'era sempre spazio per un film assieme. Ricordo quell'halloween organizzato malissimo un po' da me e da te, non mi hai mai addossato la colpa, nonostante le pessime idee le avessi avute in gran parte io. Non mi hai mai puntato il dito contro perchè non riuscivo a guardare nessuno dei film horror che voi adoravate e guardavate con così tanto interesse e che invece a me, mi terrorizzavano. Alle medie sei andata in un altra scuola, io ho conosciuto nuova gente, pensavo di non dovermi preoccupare, che prima o poi saresti tornata da me, saremmo tornate ad essere come una volta. Invece il tempo passava e più passava, più io mi dimenticavo di te e tu di me. C'era catechismo, è vero, ma quando ti vedevo te eri sempre meglio. Tu eri già cresciuta, sembravi già adulta. Io ero ancora la sciocca bambinetta infantile delle elementari. Eri sempre un passo avanti a me. Poi hai cominciato a fumare, e io credevo che fossi talmente cambiata da non essere più la Ivy che avevo conosciuto io. Da essere semplicemente il suo fantasma e da non meritare più il mio affetto di una volta. Purtroppo però dentro di te continuavo a vedere il fantasma della nostra amicizia di un tempo. Poi c'è stata quell'estate, quell'estate dove io ero sempre a casa tua oppure tu eri sempre da me. E lì è rinata la speciale scintilla dell'amicizia che ci aveva legato per tutti quegli anni. Eri ancora la Ivy che eri sempre stata. Ero solo stata troppo vigliacca per ammetterlo. Ho dormito da te, mi riccordo i tuoi attacchi di sonnambulismo. Mi ricordo la tempesta spaventosa che ti allagò la cantina e il garage. Mi ricordo le lucine nel corridoio della tua bellissima casa. Mi ricordo tutto. Mi ricordo la pioggia che ha cominciato a scendere di colpo. E di nuovo siamo tornate migliori amiche. Cantavamo assieme, balavamo, organizzavamo tutto ciò che ci serviva. Poi però qualcos'altro è cambiato. Hai cominciato a fissarti sul peso più del solito. Hai cominciato a pensare alle modelle. Sei diventata Anoressica e poi Bulimica. Dissuaderti dall'entrare in questo tunnel ti aveva allontanata da me, allora ho deciso di sostenerti, come è giusto che un'amica faccia. Sai che su di me potrai sempre contare. Sai che se starai male, se necessiterai di aiuto, se ti servirà una spalla su cui piangere o appoggiarti io ci sarò sempre. Sai che ho paura per te, temo che un giorno starai talmente male che ti porteranno in ospedale. ho paura di questa malattia a tunnel dove ti sei infilata. E se ti portasse via da me? Adesso tutto ciò che voglio è esserti accanto, e , oltre tutti i tuoi problemi, farti stare bene.
Ti voglio davvero tanto bene Ivy.
Eli.

Human.

"La parole non sono altro le l'unica forma dell'uomo di sentirsi intelligente, ma poi lo spreca con dei bla bla continui ed insensati. Creatura intelligente? Creatura superiore? Credo di no."

Bla bla bla.
Parliamo tanto e poi abbiamo paura di dei rozzi insetti.
Ci crediamo grandi e superiori, delle persone avanzate, dovremmo essere in grado di essere razionali, di cntrollare il mondo con la logica. Questo è quello che l'uomo credere di essere.
Mi sembra molto più simile ad una macchina.
L'uomo dovrebbe esserlo, ma è una macchina difettosa.
Quali sono i difetti? Oh, bè, Invidia, gelosia, rabbia, amicizia, ambizione, lussuria... Amore.
Questi sentimenti ci indeboliscono, come malattie, sono corrosive. Sono dei virus lenti e dolorosi che ci scavano l'anima e una volta che spariscono allora il peso della loro voragine ti crolla sulle spalle.

Pazzia, pazzia, pazzia...
Tutti diventano pazzi per l'eccedere di uno di questi sentimenti.
Che stia eccedendo anche io?

At last

"Come la neve mi perdo nel vento leggero, non riuscendo a depositarmi dove vorrei, ma soltanto osservando dall'alto. Quando poi riesco finalmente a toccare il tanto sospirato suolo... vengo calpestata e mi sciolgo." (Noth)

Direi che questa citazione che ho creato qualche tempo fa mi descrive alla perfezione. Sono incolore, come la neve, attorniata da altrettanti fiocchi bianchi e uguali. Cosa mi distingue? Nulla, il desiderio di trovare qualcosa di nuovo, di raggiungere mete importanti e forte in me come negli altri. Fluttuo nel vento, lasciandomi trasportare, senza sforzarmi di andare contro corrente e diversificarmi, tanto sono comunque talmente piccola che gli altri fiocchi di neve non si accorgerebbero nememno del mio sforzo e del mio lieve cambio di direzione.

Sono denominata come una persona riflessiva e pensatrice. Non è colpa mia se sono fatta così. Mia sorella dice che sono stupida a sentirmi depressa alla mia età, ma non è colpa mia se non riesco a reagire. Magari posso sembrare forte all'esterno, e che nulla possa scalfirmi, ma so benissimo che significa il dolore alla mascella per un falso sorriso che dentro di se sta sussurrando "Ma a chi credi di farla bere? Cosa sorridi razza di incapace? Nemmeno di illudere gli altri che stai bene sei capace." Sembra quasi una macabra cantilena. Una cantilena che non finirà presto. Una cantilena che mi perseguita. E anche questi attacchi di spegnimento... che senso anno? Sono davvero così inerme che il mio corpo non appena esagero con i pensieri negativi, anche involontari, si scuda e si spegne?


Quando ero piccola tutti mi dicevo che avrei fatto le cose in grande, che sarei diventata grande, ma sbagliavano. Non potrei sentirmi più piccola.