Does this Darkness have a name?

venerdì 30 luglio 2010

Storia di un'amicizia.

Cara Ivy,
ti conosco da quanto eravamo piccine. Due amichette inseparabili, io che volevo picchiare le altre bambine dell'asilo e tu che mi trattenevi come se fossi già troppo grande e matura per una ragazzina infantile come me. Sono passati 13 anni da quando ci conosciamo, un periodo lungo e tortuoso. Ti ho vista crescere, ti ho vista sparire, sparire e cambiare. Poi miracolosamente sei tornata nella mia vita, con il tuo sorriso e quel tuo modo di fare e quella sicurezza che mi ha sempre fatto sentire inferiore a te. Inferiore a tutto quello che tu eri più brava di me a fare. Però ti volevo bene, te ne volevo tanto, talmente tanto che non mi importava se eravamo così diverse. Le elementari sono passate in un soffio, ed eravamo talmente unite che i nostri genitori dovevano venirci a tirare via l'una dalla stanza dell'altra. Tanto che i miei continuavano a dire, quando chiedevo di venire a casa tua "ma sempre da lei? non hai altri amici?". Certo che li avevo. Ma nessuno era come te. Che nonostante la tua bravura, nonostante tutti ti volessero, nonostante la tua incredibile sicurezza non mi facevi mai sentire di troppo. A casa tua c'era sempre spazio per me. C'era sempre spazio per un film assieme. Ricordo quell'halloween organizzato malissimo un po' da me e da te, non mi hai mai addossato la colpa, nonostante le pessime idee le avessi avute in gran parte io. Non mi hai mai puntato il dito contro perchè non riuscivo a guardare nessuno dei film horror che voi adoravate e guardavate con così tanto interesse e che invece a me, mi terrorizzavano. Alle medie sei andata in un altra scuola, io ho conosciuto nuova gente, pensavo di non dovermi preoccupare, che prima o poi saresti tornata da me, saremmo tornate ad essere come una volta. Invece il tempo passava e più passava, più io mi dimenticavo di te e tu di me. C'era catechismo, è vero, ma quando ti vedevo te eri sempre meglio. Tu eri già cresciuta, sembravi già adulta. Io ero ancora la sciocca bambinetta infantile delle elementari. Eri sempre un passo avanti a me. Poi hai cominciato a fumare, e io credevo che fossi talmente cambiata da non essere più la Ivy che avevo conosciuto io. Da essere semplicemente il suo fantasma e da non meritare più il mio affetto di una volta. Purtroppo però dentro di te continuavo a vedere il fantasma della nostra amicizia di un tempo. Poi c'è stata quell'estate, quell'estate dove io ero sempre a casa tua oppure tu eri sempre da me. E lì è rinata la speciale scintilla dell'amicizia che ci aveva legato per tutti quegli anni. Eri ancora la Ivy che eri sempre stata. Ero solo stata troppo vigliacca per ammetterlo. Ho dormito da te, mi riccordo i tuoi attacchi di sonnambulismo. Mi ricordo la tempesta spaventosa che ti allagò la cantina e il garage. Mi ricordo le lucine nel corridoio della tua bellissima casa. Mi ricordo tutto. Mi ricordo la pioggia che ha cominciato a scendere di colpo. E di nuovo siamo tornate migliori amiche. Cantavamo assieme, balavamo, organizzavamo tutto ciò che ci serviva. Poi però qualcos'altro è cambiato. Hai cominciato a fissarti sul peso più del solito. Hai cominciato a pensare alle modelle. Sei diventata Anoressica e poi Bulimica. Dissuaderti dall'entrare in questo tunnel ti aveva allontanata da me, allora ho deciso di sostenerti, come è giusto che un'amica faccia. Sai che su di me potrai sempre contare. Sai che se starai male, se necessiterai di aiuto, se ti servirà una spalla su cui piangere o appoggiarti io ci sarò sempre. Sai che ho paura per te, temo che un giorno starai talmente male che ti porteranno in ospedale. ho paura di questa malattia a tunnel dove ti sei infilata. E se ti portasse via da me? Adesso tutto ciò che voglio è esserti accanto, e , oltre tutti i tuoi problemi, farti stare bene.
Ti voglio davvero tanto bene Ivy.
Eli.

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