Does this Darkness have a name?

sabato 21 agosto 2010

Paura già la mattina.

La nottata di ieri sembrava così promettente, così tranquilla. Ero solo scappata in spiaggia un paio di volte quando vedevo che a nessuno interessava invitarmi a ballare, ma è finita lì. Sta di fatto che ieri mia madre guidava, per arrivare a Jesolo, ad un certo punto su una rotonda non aveva messo la freccia per cambiare di corsia perchè stava appena svoltando ed un tizio le è passato avanti a dastra perchè lei non aveva la freccia. Da questo la mattina è saltato fuori, alle 7 e 15, che mi sono svegliata perchè mio padre stava urlando dietro a mia madre che piangeva. Lei diceva che lui non aveva fiducia in lei, che non aveva mai ragione per lui e che quello perfetto in famiglia è sempre stato lui. Lui diceva che le aveva solamente detto cosa sarebbe stato meglio fare in quel caso, che non riusciva più a parlare con lei perchè doveva sempre avere ragione lei in ogni caso e non accettava le ragioni degli altri. Mio padre è permaloso e se la è presa. Ha cominciato a salire le scale, dicendo "Ma vaffanculo, cazzo, non è possibile parlare, non riesco più a parlare con una xcome te. Vaffanculo và. " e così ha sbattuto la porta ed è andato a lavorare lasciando mia madre nel soggiorno che piangeva e la sentivo lamentarsi dalla mia camera. Ero abbastanza sicura che anche mia sorella minore avesse sentito. Fortunatamente sembra che quella più piccola stesse dormendo.
Io dico, come si può essere così ottusi? Prendersela per questo genere di cavolate. Come se non si sapesse che le figlie, anche una bambina di 10 anni avrebbe potuto sentire! E mia madre, che se la prende per un consiglio! Dio mamma, non sei perfetta, non hai sempre ragione, sbagli anche tu! Svegliati! E poi è inutile che fai la vittima, perchè non è vero che non fai mai nulla di quello che vuoi! Una volta a settimana vai al cinema con la tua migliore amica e spendiamo 2000 euro all'anno per mandarti al tuo stupido corso con master di counseling! Perchè smettila, davvero! Mi dai sui nervi. E te papà, metti da parte l'orgoglio, sii adulto una volta tanto! 
Sapete benissimo che se vi separerete io non starò con nessuno dei due, e non parlerò con nessuno dei due mai più Ve lo ho detto, lo sapete. E io le promesse le mantengo. Quindi, vi dico una cos aio. Andatevene a fanculo voi. E finitela. Stupidi ottusi idioti e irresponsabili! Che rabbia. Ho passato la giornata passando da una casa all'altra perchè non volevo tornare a casa. Non volevo vedervi. Mi fate ribrezzo quando vi comportate così.
Mia madre mi manda un messaggio.
Sei preoccupata?
E io.
Ovvio. Avete sistemato?
Lei:
Sistemeremo con calma.

Non ti credo mamma. Dovete solo piantarla di credervi ancora adolescenti.

Ragazze, io parto per due settimane di vacanza. Croazia e Bibione. Mi mancherete.
Ovviamente non muoio dalla volgia di farmi vedere in costume, per niente, magari eviterò di mettermelo.
Baci a tutti.
Empty, sii forte. Abbraccio.

martedì 17 agosto 2010

Non devo nulla, a nessuno.

"Devi Imparare!" "Gli altri lo fanno!" "Eccola che si incazza!" "Fammi un piacere!" "Tu devi" "Tu devi..."

Io non devo niente! Sia chiaro!
Io ho un libero arbitrio, io decido cosa cavolo voglio fare. IO, IO e nessun altro. Cavolo, sarò anche azzerata, magari di me non gliene frega a nessuno, ma ho ancora un briciolo di amor proprio. E voglio crederci ancora. Perchè io devo fare sempre tutto come fosse dovuto!
La mia famiglia, una famiglia alla quale voglio bene, una famiglia che comunque solitamente c è per me. Una famiglia che però in me non crede. Gli amici dicono
"Cavolo, sei davvero bravissima a cantare."
"Eli, dio, mi è venuta la pelle d oca mentre cantavi a cappella"
"Hai un talento, davvero, devi assolutamente sfruttarlo."

Parental Reaction to my voice.
"Mmm, si sei mediocre. Ma gli altri sono più bravi. Sei.. brava."
Dire che sei brava da parte di un genitore è quasi dovuto. Grazie, grazie davvero. Questo sì che signivica qualcosa per me. Grazie mille.

Sono brava a disegnare?
"Si ma fai solo disegni irreali, non hanno senso.. però brava."
Sono brava a scrivere?
"Si, ma hai un modo di scrivere così fantastico, insomma, non sembra che lo abbia scritto tu. Però... brava"
Patetico.

Finirò di scrivere questa riflessione domani, i miei continuano a sbirciare il computer. Credono che sia una criminale-haker?
No, probabilmente non sarei davvero brava a fare neanche quello.

venerdì 13 agosto 2010

Un'attenzione inaspettata

Ieri sera è andata peggio di quanto pensassi. Sono arrivata lì carica di aspettative per una serata divertente. Mi sentivo malissimo nella canottiera attillata che avevo addosso. Non avevo trovato alcun abbigliamento largo, ma la sentivo come se mi stesse strozzando. Non potevo nemmeno pensare a come gli altri mi stessero vedendo. Incrociai più volte le braccia sul petto nel tentativo di nasconderti. Era evidente che il fatto che fossi lì non interessava a nessuno dei ragazzi. Andiamo, non stavano affatto aspettando me, nè gli importava. Mi sedetti accanto ad una mia amica. Stetti là, come se non ci fossi, tentai di partecipare alle conversazioni. Più ci provo più mi sembra sbagliato. Tutto quello che dico o faccio.  Poi arrivò la mia migliore amica. Si abbracciò ad un mio amico e rimasero cpsì tutto il tempo. Ad unc erto punto ci alzammo dalla piazza, dove stava suonando un gruppo, e ci avviammo verso il campetto da calcio a circa 100 m da lì. Nessun ragazzo del gruppo ci seguì, se non il mio amico, che venuva solamente perchè la mia migliore amica andava via e non aveva alcuna intenzione di mollarla. In un certo momento mi sono spostata in mezzo alla strada, e per qualche secondo ho sperato che passasse una macchina e che facesse in fretta. Poi mi sono rispostata di lato, arrivando alla panchina vicino al campetto, dove eravamo diretti. Mi sono seduta e da quel momento mi sono spenta per un paio di minuti. Mi sentivo uno schifo, e non so nemmeno io perchè. So solo che è arrivato l'attacco di depressione che mi ha spento di colpo. Devo essermi persa un pezzo di qualcosa, perchè poi parlavano di... nemmeno mi ricordo, so solo che non capivo. Da lì la serata è andata semper peggio. Siamo tornati nella piazza ma non era cambiato molto. A nessuno interessava la mia presenza. Dovrei esserci abituata dite, ma... non posso fare l'abitudine al sentirmi invisibile. Per quanto assurdo spero sempre che qualcuno se ne accorga. Che veda la mia sofferenza. E ieri, verso le 23, è successo.
Ero raggomitolata schiena su schiena con la mia migliore amica, mi sentivo una bambina capricciosa. Ero il bastian contrario rispetto agli altri. Di colpo qualcuno mi da un buffetto sul braccio, alzo lo sguardo ed è un mio amico, che mi sta fissando, e mi chiede
"Stai bene? C'è qualcosa che non va?"
Lo guardo, non mi aspettavo che tra tutti proprio lui avrebbe notato che c'era qualcosa che non va.
"No, niente, niente" rispondo, cercando di sorridere.
"Sembri così assorta..." mormora, cercando di non essere indiscreto.
Allora sussurro qualcosa, che non credo sia riuscito a sentire.
"Io sono sempre assorta, purtroppo."

Insomma era così difficile capire che questa lieve attenzione era tutto ciò di cui avevo bisogno? Stavo così male... e non lo ha visto nessuno. Non capisco. Solo il fatto che lui mi stesse controllando mi ha fatto sentire... meglio.
Spero che pian piano qualcuno mi faccia uscire da tutto questo senso di inadeguatezza.
E a voi? Capita mai?

Nevermind

giovedì 12 agosto 2010

Sono orgogliosa di te

Ebbene, forse la mia Ivy ne sta uscendo. Forse ce la può fare! Sono orgogliosa di te, piccola. Lo ero anche prima, certo, ma ora hai deciso... di fare qualcosa che per te è più difficile. Stai cercando di entrare nella strada giusta. Ed è così gratificante sentirti parlare così. Se mi stavi prendendo in giro quando me lo hai detto... bè spero di no. Non è il mio genere di post, ma ho bisogno di dire che sono felice per te. Spero con tutta me stessa che adesso tu possa essere felice. Ti voglio bene, best.
Nevermind.

mercoledì 11 agosto 2010

Perchè è tutto così dannatamente sbagliato?

Si parla tanto d'amore. Si parla tanto di felicità. Si parla tanto del non avere paura. Si parla tanto di ciò in cui si crede. Si parla della sofferenza. Invece.
Amore: un sentimento doloroso, paragonabile ad una malattia corrosiva che parte dell'interno, per poi arrivare a cuore e polmoni ed impedirti di stare bene. L'unica medicina è il contraccambio. Lo stesso vale per l'affetto. purtroppo è troppo facile non essere contraccambiati. In caso di lunga esposizione alla malattia dell'amore, si muore. Dentro. Si muore.
Felicità: la grande condanna dell'uomo che passa la vita a ricercarla senza trovarla mai. Chi la ha inventata? Chi ha inventato questo mostro che noi uomini ci ostiniamo a non lasciare andare. Come se non sapessimo che non c'è. la assaporiamo in momenti effimenri, ma è solo un assaggio. E come la droga non basta mai, bisogna averla in quantità sempre maggiori, ma no si arriva mai a conquistarla.
Non ho paura: l'affermazione dei codardi. Dei vili. La paura è la nostra ombra, si nasconde dentro di noi e viene fuori nel momento meno opportuno. Ma non è vero che non ce la si ha. Si ha, a volte si riesce a nasconderla, a volte no, e si sta male. Male. Male da impazzire. terrorizzati da un insetto, dall'altezza, dalla solitudine o da sè stessi.
Io credo: troppo facile non essere coerenti. Troppo comodo dire di credere in se stessi, in Dio, in un amico, in un ideale, quando poi no è così  e sono solo parole. In merito ho da dire una cosa. Ho sempre creduto che i ragazzi in fondo in fondo non guardassero solo l'aspetto fisico, ma anche la cultura di una persona, il carattere, le movenze, tutto ciò che rende una persona tale. Ma sbagliavo amaramente. Potrei parlare delle cose più interessanti del mondo e nessuno se ne accorgerebbe.
Sofferenza: vorrei tanto che finisse. O forse no. Perchè alla fine mi fa compagnia questa sorta di consapevolezza. Ormai la maniera in cui la sento mozzarmi il respiro, in cui sento la testa leggera e vuota quanto il petto, arriva quasi gradita. Perchè so chi sono, so come sono, so come mi sento. So che il mondo non sarà mai il posto adatto per una persona come me. Sono consapevole della mia... erroneità, qui. Sò che non sarò mai felice.
E' così anche per voi?

Nevermind

martedì 10 agosto 2010

Due post in un giorno?

"I'll never forget those eyes, that beautiful smile, I still remember the way you said goodbye, no matter how hard I try, I can't forget that"

Come avrete notato in cima al blog ho aggiunto una barra YouTube. Ebbene se fate play partirà una canzone, una bellissima canzone dei Broken Iris Music intitolata Beautiful Girl. Il testo è uno dei più poetici e profondi che abbia mai sentito. Per chi non conoscesse l'inglese il pezzo tratto dal testo della canzone che sta in alto a questo post significa


"Non dimenticherò mai quegli occhi, quel bellissimo sorriso. Ancora ricordo il modo in cui mi dicesti addio, non importa quanto io ci provi, non potrò mai dimenticare tutto questo."

Questa canzone mi stende. E' così profonda da non sembrare naturale. So quanto può risultare difficile dimenticare. Come se alcuni ricordi avessero gli artigli e per quanto tentassimo di strapparli da noi stessi non facessimo altro che graffiarci ancora di più. Feriscono, lacerano, e non hanno intenzione di lasciarci.

Vorrei riuacire a guardare oltre le montagne altissime che mi impediscono di vedere la meraviglia. A scalarle di metterò tanto, ma spero che valga la pena alla fine.

Inaspettato, come la pioggia.

Una statua di sabbia. Ecco come mi sento. Con una maschera sul volto, e nessuno sembra accorgersi della mia fragilità. Credono che sia forte, non so come. Se una persona sensibile mi sfilasse quella stramaledetta maschera probabilmente la sabbia si incrinerebbe e la statua crollerebbe al suolo come se l'avesse colpita una sferzata di vento. Non sarebbe rifacibile, e che senso avrebbe recuperare qualche granello? Non tornerei mai in piedi.
Tutti abbracciati, ecco anche lì, percepisco la loro felicità, e sono sinceramente felice per i miei amici, ma... Perchè allora sento solo una grande voragine che si allarga quando sono sola, dietro al gruppo, in fondo alla fila, senza che nessuno si accorga della mia espressione quasi attonita. Un'espressione... morta. Dopo qualche ora fingere mi riesce anche fin troppo male. E probabilmente sono gelosa. Perchè loro possono, si sentono amate e felici. Invece probabilmente io non vado abbastanza bene per essere abbracciata da un mio amico. Non sono abbastanza. Sono solo una superflua aggiunta al gruppo. Inizio a crederci.

Ieri un mio amico mi ha confessato di essere gay. E' vero, non me lo sarei mai aspettato. Ma sono contenta che si sia confidato con me, davvero tanto, e non mi da affatto fastidio sapere che è omosessuale. Anche se lui dice che dovrei esserne infastidita, ma non sono proprio il tipo. Se voglio bene ad una persona non è di certo il cambiamento di sponda a fare cambiare tutto questo. Anzi, a dirla tutta, sto bene anche sè è così. Sto benissimo. E mi ha fatto sentire apprezzata che me lo abbia detto. Non è facile parlarne, lo ho visto. Ma si è fidato. Di me. Finalmente.
Nell'intonaco della mia infelicità si è grattato via un lieve strato, arrivando quasi a mostrare, per tutta ieri, quella che ero un tempo.
Com'ero un tempo? Felice? Senza pensieri? No mi ricordo.
Grazie a tutte voi che mi seguite, vi mando un bacio. Anche il fatto che mi seguiate per me è fonte di orgoglio, lieve, verso me stessa. Grazie.

sabato 7 agosto 2010

Standing Ovation

Ok, io devo smetterla di fidarmi delle persone. Ma, nel senso che devo proprio farla finita.
Gli dai la tua fiducia e loro la prendono in mano, e la osservano, come fosse un fazzoletto di seta. Ci giocano, lo mettono in testa, lo sventolano, spesso ci si soffiano il naso. Ti fanno credere che lo trovano carino quando invece non gli interessa proprio niente di te e quel fazzoletto. Ad un certo punto, per caso, gli scivolerà e lo pesteranno sotto i piedi. Con violenza. Con rabbia. Con divertimento. E della tua espressione attonita e ferita non gli potrà fregare un accidente. Così verranno da te e diranno "Stavo scherzando" ma a quel punto sarà troppo tardi per smontare ciò che è stato fatto, ed io, il mio prossimo fazzoletto di seta, a te non lo ridarò più.
Sono stata ferita abbastanza. Sono stata usata abbastanza. non sono un giocattolo che si rompe e si aggiunsta. Ogno volta che vengo rotto perdo un pezzo. Alla fine non riuscirò nemmeno più a rimontarmi e dovrò trascinarmi colo con il busto tra la melma della mia vita. Sono stanca, perchè giocate con me? Non ho davvero senso per voi? Vi prego finitela, perchè non ce la faccio più.

venerdì 6 agosto 2010

Decisions, decisions, decisions..

Ebbene ho deciso una cosa.
Se sto qui a piangere sul mio stramaledetto corpo questa cosa non va.
Ho deciso di parlare con mia madre, di chiederle di portarmi da una dietologa e di arrivare ai 60 kg.
Una cos anon capisco. Conosco ragazze che pesano come me,  ma sono più basse, eppure sono più magre!
Come mai?
E' la mia testa che mi visualizza più grassa?
Sono loro che mentono sul peso?
Che cavolo devo pensare?
Dai 65 di adesso voglio i 60. Voglio essere apprezzata, e non considerata uno schifo.
Ho visto come si reagisce a chi è grasso, con aria disgustata si distoglie lo sguardo.
non voglio che sia così!
Ce la farò.

Remember Me.

"Vuoi sapere come mi sento?  Mi sento di merda [...] Potrei scoppiare a piangere da un momento all'altro. Mi sento uno schifo e non posso fare altro che sentirmi così." (Naomi, Skins)

"Il tuo mondo sta andando a puttane oramai, puoi reagire ma forse non è ciò che vuoi. Preferisci esser vittima, non guarirai. Non mollare è un consiglio o ti ridurrai fumo e cenere." (Finley, Fumo e Cenere)

E' un periodo al quale assocerei il colore grigio. Un periodo incolore, che passa da sfumature più intense a un grigio praticamente trasparente su di un foglio di carta. Come una pennellata d'acquarello con tanta acqua. Molto diluito.
Io sono sbiadita. Io mi sento un informe macchia caduta per sbaglio su un bel disegno. Una macchia, niente di più. E vorrei disperatamente mutare quanto meno in un'ombra del disegno, vorrei mutare in un tratto voluto, in qualcosa che possa abbellire il disegno invece che rovinarlo. Il problema è che ormai mi sono asciugata sul foglio. Mi sono asciugata su questo dannato pezzo di carta macera, ed è troppo tardi per cambiare forma. E tutto quello che la gente pensa quando vede me, la rovina di quel bel disegno non cambierà. Il disgusto delle loro facce, la pena... non canbierà. Mi posso solo illudere che sia così. Ma chi vorrebbe me?
Non riesco neanche a reagire!
Inutile, sono inutile!
Mi sto scavando un baratro. Sto scomparendo, e non c'è nessuno che sia disposto a tirarmi fuori!
Sto disperatamente gridando aiuto, ma nessuno sembra sentirmi. E' tutto chiuso dentro me.
Ho il terrore che questa depressione nervosa stia peggiorando.
Qui non è ho mai parlato, ed in realtà pochissime altre persone lo sanno.
Troppi pensieri negativi? La mia mente ha uno scudo. Semplicemente si spegne. Non riesco a smettere di pensare io? Ci pensa lei a fermare i miei pensieri.
Vita? Ho paura della vita.

Nevermind

giovedì 5 agosto 2010

Una lettera a una sconosciuta

Empty,
non conosco il tuo nome, quindi hp deciso di usare il tuo pseudonimo di internet.
Ho scoperto il tuo blog grazie ad un'amica. Un amica che ha problemi di anoressia e di peso come te.
Ho letto molti tuoi post, e immagino che concorderai con me con l'azzardo di dire che hai dei problemi.
Non intendo mentali, credo che al momento non siamo ancora arrivati a tanto, ma che hai problemi nella tua vita.
Passo ogni giorno a vedere se hai scritto qualcosa di nuovo, sperando, magari un giorno, di vedere che stai reagendo a tutto questo.
Non sono qui di certo per farti la predica, anzi, piuttosto per starti vicina (per quanto internet lo possa permettere).
Se leggerai il posto più in basso che comincia per "cara Ivy" capirai che non sono certo il genere di persona che disprezza questo genere di pensiero.
Io per prima non accetto me stessa, io per prima sono piena di problemi, ma credo di riuscire sempre a mettere una buona parola per aiutare gli altri. E' un mio pregio, questo so riconoscerlo, nonostante mi sia difficile.
Sai, credo che la tua esistenza sia difficile, e scommetto di non potere nemmeno imamginare l'agonia che vivi ogni singolo giorno. Ma sono qui per dirti che, sei hai bisogno di una spalla, di una mano amica, di una parola di conforto, di sfogarti, io ci sono. Non ti conosco è vero, e non faccio questo per pietà. Non sono in vena di pietà, credimi.
Voglio solo tenderti una mano nel baratro, e magari tirarti un po' verso il mio, come se fossero due voragini vicine ma, l'una appesa alla mano dell'altra ci teniamo vicine alla superficie.
In ogni caso...
Coraggio, empty, sono sicura che spunterà il sole.
Nevermind.
Credo sia giunto il momento di parlare un po' di me, di come sono fatta.
Probabilmente metà delle cose che scrivo nessuno dei miei amici, e dico nessuno, le immaginerebbe mai.
1° fatto:
Sono una persona estremamente Egocentrica.
Non nel senso che faccio di tutto per essere al centro dell'attenzione, figuriamoci, la mia timidezza me lo impedirebbe anche se non volessi. Nel senso che stare al centro delle attenzioni mi piace. Mi piace perchè è l'unica maniera che esiste per fare capire ad una persona che la stimi, che la apprezzi, che per te è importante. Quindi, quelle poche volte che mi trovo a stare al centro dell'attenzione di qualcuno, mi fa piacere.
2° fatto:
Sono una persona estremamente Sensibile a tutto ciò che mi sta attorno. Magari voi potete compiere un gesto senza pensarci, rispondere male ad un qualcosa che ho detto, ignorarmi, andare via, allontanarvi da me, senza pensarci troppo, magari istintivamente, magari involontariamente, ma io vedo tutto. Io immagazzino e penso. Io non lascio nulla al caso.
3° fatto:
Non è vero che sono Introversa. Non è vero come dite voi che io ho un carattere differente. Perchè differente in questa società significa sbagliato. Ho un carattere riflessivo ed osservatore, ho un carattere irrequieto e lunatico. Il fatto che non salti addosso al primo essere di sesso maschile che vedo passare non fa di me una diversa. Fa di me una che aspetta quello che gli interessa davvero. Ops, scusate, magari per voi questo non è normale.

mercoledì 4 agosto 2010

Just Hold Me.

Giornatone a Gardaland con Orsi.
Ovviamente ha un nome, ma internet è teatro di diffamazione, quindi ho deciso di non pubblicarlo.
E' una ragazza sorridente. Stare con lei mi fa stare bene, mi occupa a tal punto da non avere troppo tempo per pensare.
Purtroppo però quando sono a casa da sola è troppo difficile frenare il mio cervello e ho bisogno di scrivere.
Voglio costruirmi dei bei ricordi con le persone a cui voglio bene. Voglio dare a me stessa una ragione di credere che siano più di quelli brutti. Sembro molto positiva ora, eh? E' solo il post-compagnia. Il post divertimento. Il post testa vuota da pensieri tristi ed inutili. Poi torneranno, e dovrò stare attenta ad accoglierli con calma.
Ho dei seri problemi ad accettarmi così come sono. Nel senso che non riesco, per quanto mi sforzi, a considerare di avere un bel fisico. Non è così. Perchè le persone mentono. Lo so che non è così. Non mi fanno sentire meglio mettendomi in dubbio. So di non avere una personalità trascinante, so di non essere coraggiosa, di avere carisma, di fare rider, ma vi pare un buon motivo per abbandonarmi?
A volte penso che per essere accettata basterebbe avere un corpo da favola, ma non cel ho.
Cosa posso fare?
Basta basta basta,
Non roviniamo anche questa bella giornata.

lunedì 2 agosto 2010

This is My Dicember

Mi sento intrappolata in una di quelle palle di vetro dove dentro, se scosse, cade la neve. Mi sento come a dicembre. Mi sento del paese dei balocchi. Io sono soltanto un balocco. Io, che sento che questo è tutto finto e vorrei uscirne, non ne ho la forza. Continuo a ripetere gli stessi movimenti all'infinito, come un piccolo giocattolo meccanico. Sorridi-annuisci-sorridi-abbraccia-cammina-guardalontano-sorridiancora. Continuo a sorridere, e a volte mi chiedo perchè lo faccio. Tutto questo.... tutto quello che sto facendo che senso ha se dentro di me sento sempre un incolmabile vuoto.
Forse ci sono persone che hanno la tragedia nel sangue. Forse non va che io non riesca a trovare il mio fottutissimo posto nel mondo. Perchè, perchè ho sempre la sensazione - la paura - che tutti mentano? Perchè mi sento così dannatamente fragile. FRAGILE. Io non voglio essere  fragile. Voglio essere forte, voglio bruciare ovunque passo, voglio essere così forte che le persone non potranno fae a meno di stare con me. Sarei come un profumo attraente. Sarei finalmente qualcosa di più di una massa seria e distrubata a forma di donna. E provo a parlare con le persone, ma non riesco a mai a dire ciò che penso veramente. Avrei più di ogni altra cosa bisogno di un amica che sappia ascoltarmi senza pregiudizi, che mi ascolti nonstante le terribili cose che potrei dire. Si sono triste. Si, mi manca la felicità. Si non ce la faccio più a fingere. Si vorrei solo che tu mi abbracciassi. Vorrei provare, per una volta, a dire quello che penso, ma sento ogni volta un nodo dentro alla gola, che grida "se gli dici a cosa stai pensando, tutte quelle cose negative, tutto ciò che ti passa per la testa, la paura, l'immobilità, il catastrofismo, lei ti lascerà qui, spaventata e scapperà via da te perchè non può sopportare il modo in cui potresti colpirla. Con la tua realtà. Vuoi che nessuno ti si avvicini più?"
E un'amica che mi ascolterebbe forse la ho trovata. E' una ragazza gentile, che sarebbe in grado di ascoltarmi. Ha una personalità forte, e a volte sono quasi sul punto di dirle tutto, ma poi ho paura. Ho paura di sembrare fuori luogo. Ho così dannatamente paura.
Sento freddo, ho bisogno dell'abbraccio di qualcosa di caldo, come il coraggio.
Non è una malattia, questa, è solo un modo di pensare disprezzato.
Io ad esempio vedo tutto ciò che accade, e lo trasformo in un libro. A volta fa paura. Mia madre e mia sorella dicono che devo stare zitta, quando provo a parlargliene.
Immaginatevi due amici che stanno assieme, che litigano.
"Lui cerca disperatamente di farla ragionare, la la ragione della giovane donna non sembra volgere dalla parte del ragazzo. E' tutta confusione, tutto inutile."

domenica 1 agosto 2010

Stop it!

Bè ciò. Bella giornata ovvio. Ma certo che non posso uscire con una compagnia senza che l'altra si incavoli. Certo, perchè non sei uscita anche con noi? Perchè non mi hai mai scritto? Perchè prechè perchè.... Come se loro si fossero mai fatti vivi. Ma perchè addossare la colpa a sè stessi quando c'è la Nevermind? Ma perfavore. Lasciamola da sola a sentirsi in colpa per una cosa che non ha fatto. Cavolo, sono uscita con il grest, CON IL GREST! E' una compagnia alla quale io appartengo, alla quale voi non appartenete, quindi se mi invitano vado con loro! Cosa c'è di sbagliato in tutto questo? Ditemi adesso! Ma certo, roviniamo ancora di più la vita mandata a puttane di questa ragazza. Buttiamo nel cesso la nostra amicizia perchè non posso uscire e sono stanca di scrivere. Ovvio che ci tengo a voi cazzo. Datevi una svegliata. perchè non siete al centro del mondo, e io non posso passare la mia vita a cercare di riparare alle vostre arrabbiature. Sono stanca, sono stanca, sono distrutta e ogni giorno è sempre peggio. Lasciatemi stare.