Does this Darkness have a name?

venerdì 13 agosto 2010

Un'attenzione inaspettata

Ieri sera è andata peggio di quanto pensassi. Sono arrivata lì carica di aspettative per una serata divertente. Mi sentivo malissimo nella canottiera attillata che avevo addosso. Non avevo trovato alcun abbigliamento largo, ma la sentivo come se mi stesse strozzando. Non potevo nemmeno pensare a come gli altri mi stessero vedendo. Incrociai più volte le braccia sul petto nel tentativo di nasconderti. Era evidente che il fatto che fossi lì non interessava a nessuno dei ragazzi. Andiamo, non stavano affatto aspettando me, nè gli importava. Mi sedetti accanto ad una mia amica. Stetti là, come se non ci fossi, tentai di partecipare alle conversazioni. Più ci provo più mi sembra sbagliato. Tutto quello che dico o faccio.  Poi arrivò la mia migliore amica. Si abbracciò ad un mio amico e rimasero cpsì tutto il tempo. Ad unc erto punto ci alzammo dalla piazza, dove stava suonando un gruppo, e ci avviammo verso il campetto da calcio a circa 100 m da lì. Nessun ragazzo del gruppo ci seguì, se non il mio amico, che venuva solamente perchè la mia migliore amica andava via e non aveva alcuna intenzione di mollarla. In un certo momento mi sono spostata in mezzo alla strada, e per qualche secondo ho sperato che passasse una macchina e che facesse in fretta. Poi mi sono rispostata di lato, arrivando alla panchina vicino al campetto, dove eravamo diretti. Mi sono seduta e da quel momento mi sono spenta per un paio di minuti. Mi sentivo uno schifo, e non so nemmeno io perchè. So solo che è arrivato l'attacco di depressione che mi ha spento di colpo. Devo essermi persa un pezzo di qualcosa, perchè poi parlavano di... nemmeno mi ricordo, so solo che non capivo. Da lì la serata è andata semper peggio. Siamo tornati nella piazza ma non era cambiato molto. A nessuno interessava la mia presenza. Dovrei esserci abituata dite, ma... non posso fare l'abitudine al sentirmi invisibile. Per quanto assurdo spero sempre che qualcuno se ne accorga. Che veda la mia sofferenza. E ieri, verso le 23, è successo.
Ero raggomitolata schiena su schiena con la mia migliore amica, mi sentivo una bambina capricciosa. Ero il bastian contrario rispetto agli altri. Di colpo qualcuno mi da un buffetto sul braccio, alzo lo sguardo ed è un mio amico, che mi sta fissando, e mi chiede
"Stai bene? C'è qualcosa che non va?"
Lo guardo, non mi aspettavo che tra tutti proprio lui avrebbe notato che c'era qualcosa che non va.
"No, niente, niente" rispondo, cercando di sorridere.
"Sembri così assorta..." mormora, cercando di non essere indiscreto.
Allora sussurro qualcosa, che non credo sia riuscito a sentire.
"Io sono sempre assorta, purtroppo."

Insomma era così difficile capire che questa lieve attenzione era tutto ciò di cui avevo bisogno? Stavo così male... e non lo ha visto nessuno. Non capisco. Solo il fatto che lui mi stesse controllando mi ha fatto sentire... meglio.
Spero che pian piano qualcuno mi faccia uscire da tutto questo senso di inadeguatezza.
E a voi? Capita mai?

Nevermind

2 commenti:

  1. Mi rispiecchio in pieno in tutto quello che hai detto. Mi sento perennemente in adeguata nonostante esca con persone che ormai mi conoscono da anni, ho sempre paura di dire o fare qualcosa di stupido, strano, sbagliato e spesso passo il tempo a stare zitta. Comunque sia anche quando parlo non vengo ascoltata, forse si sono abituati al mio tacere. A volte una piccola attenzione ti può far brillare gli occhi, ti capisco in pieno.
    Un abbraccio.

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  2. Grazie empty, sentirti ogni volta, sentire che quello che dico ha un senso, è un tuffo al cuore. Grazie davvero.

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